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Per quanto riguarda l'abbattimento del volo PS752 della Ukraine International Airlines nel gennaio 2020, l'Iran è stato citato in giudizio presso la Corte internazionale di giustizia.
Le famiglie delle 176 persone morte a bordo fanno causa per conto di quattro Paesi: Canada, Svezia, Ucraina e Regno Unito.
Dopo il decollo da Teheran, un'unità di difesa aerea delle Guardie Rivoluzionarie ha lanciato due missili contro l'aereo.
L'Iran ha riconosciuto di aver abbattuto accidentalmente l'aereo tre giorni dopo.
Secondo la Forza Aerospaziale delle Guardie Rivoluzionarie, un sistema di difesa aerea ha scambiato il Boeing 737-800 per un missile statunitense.
Dieci membri delle forze armate sono stati incarcerati da un tribunale iraniano ad aprile, ma le famiglie delle vittime hanno giudicato le sentenze "insensate e inaccettabili"."
Nel ricorso alla Corte internazionale di giustizia, i quattro Paesi i cui cittadini o residenti sono morti nell'incidente sostengono che l'Iran ha "violato una serie di obblighi" previsti da una convenzione sull'aviazione civile abbattendo l'aereo.
Accusano l'Iran di non aver preso tutte le precauzioni ragionevoli per impedire l'abbattimento dell'aereo, che è avvenuto in un momento di forti ostilità tra Iran e Stati Uniti.
L'Iran avrebbe poi omesso di condurre un'indagine e un processo penale equi, trasparenti e imparziali.
L'Iran deve riconoscere pubblicamente i suoi "atti illeciti a livello internazionale", scusarsi con le famiglie e garantire che non si ripeteranno, secondo le richieste dei Paesi alla Corte.
La richiesta chiede inoltre che la Corte "ordini la piena riparazione di tutti i danni causati", esortando l'Iran a dare alle famiglie delle vittime un "pieno risarcimento" e a restituire gli effetti personali mancanti delle vittime.
Il gruppo ha affermato che l'Iran dovrebbe sottoporsi a un arbitrato vincolante nel dicembre 2022 e che i missili che hanno colpito il volo sono stati lanciati "illegalmente e intenzionalmente".
Il governo iraniano aveva sei mesi di tempo per rispondere, ha dichiarato alla BBC un portavoce del ministero degli Affari esteri canadese. Poiché tale termine è scaduto, le nazioni stanno ora valutando la possibilità di intraprendere un'azione legale.